Ercolano deriva dal latino ?Herculaneum?, antico nome di persona e della famosa citt? di Ercolano (in Campania) che venne distrutta, insieme a Pompei, dall'eruzione del Vesuvio il 24 agosto del 79 dopo Cristo.
Il nome di Ercolano trae la sua origine da “Ercole”, il mitico eroe greco, celebre per le dodici fatiche. Coll’andar del tempo il nome latino “Herculaneum” divenne “Herculianus”, come si legge nell’epìgrafe del 1580 scolpita sul prospetto dell’altare della Madonna nella chiesa monumentale in Maderno sul Garda. Sulle epigrafi del monumento al Santo, che si trova in piazza S. Marco a Maderno, si legge ancora Herculianus preceduto dalla lettera acca. Il corrispondente nome italiano ebbe due forme usate simultaneamente per molti secoli: Erculiano ed Ercolano. Attualmente è prevalsa la forma Ercolano. Mi piace a questo punto ricordare quanto scrisse don Andrea Setti nei suoi “Cenni storici” (1861): “In tutta la Riviera suona caro e riverito questo nome”.
Il caso degli erculiani
In Riviera è alquanto diffuso il cognome Erculiani. C’è un rapporto tra questo cognome e S. Ercolano? Potrebbe trattarsi di un cognome “patronimico”, cioè un cognome formato dal nome del padre e del capostipite. Quando nei secoli passati non si usavano i cognomi, per individuare una persona si aggiungeva al proprio nome di battesimo quello del padre. Es: se il padre aveva nome Erculiano, i suoi figli si chiamavano: Michele di Erculiano, Giuseppe di Erculiano, Letizia di Erculiano. Da qui era facile il passo a chiamare quei tre fratelli e i loro discendenti con il nome del capostipite al plurale: gli Erculiani. Ancora un passo in avanti e il nome Erculiani diventerà cognome. Così è capitato per i Mattei, i Riccardi, gli Stefani, i Giacomini, ecc. Alcuni sostengono che il cognome Erculiani potrebbe derivare da un’antica associazione di laici che avrebbe avuto cura della devozione e del culto a S. Ercolano. Il popolo avrebbe in seguito chiamato quei laici con un nome al plurale: gli Erculiani. Sia in un modo che in un altro, è chiaro che esiste un rapporto tra gli Erculiani e il nome di Sant’ Ercolano.
Sono cinque i santi di nome Ercolano
Il primo è un soldato: S.Ercolano, martire di Porto Romano, che viene festeggiato il 5 settembre. C’è un altro S.Ercolano, anch’egli militare, che subì il martirio a Roma; viene festeggiato il 25 settembre. Di questi due martiri non abbiamo altre notizie. Poi c’è S.Ercolano, Vescovo di Perugia e martire. La più antica testimonianza di questo Santo è quella contenuta nei “Dialoghi” di S. Gregorio Magno (540-604). Secondo questa testimonianza S.Ercolano dapprima era monaco, quindi divenne vescoco di Perugia. Quando nel 547 Tòtila, re degli Ostrogoti, occupò la città di Perugia, il vescovo Ercolano venne scorticato e decapitato. Viene festeggiato il 7 novembre. Nel 1297 si eresse in Perugia una chiesa in suo onore, in stile romanico–gotico, a pianta poligonale, cinta all’esterno da altearcature e coronata da archetti pènsili. Il perugino Benedetto Bonfigli (1420-1496) ne dipinse la vita nella Cappella dei Priori e il Papa Leone XIII, quand’era vescovo di Perugia, lo celebrò con un inno sacro. Poi c’è il nostro S.Ercolano, 19° vescovo di Brescia, morto nella seconda metà del sec. VI (verso il 560 circa): è vissuto nello stesso periodo di S.Ercolano vescovo e martire in Perugia. Infine c’è il beato Ercolano, un frate Minore Osservante: originario di Piegàro in provincia di Perugia, fu un attivo predicatore, morì nel convento di Castelnuovo Garfagnana in provincia di Lucca nel 1451. È sepolto nella chiesa del convento, dove ancora si venera.