RICOGNIZIONE DELLE RELIQUIE DI SANT'ERCOLANO
Durante i secoli, per varie volte furono visitate le Reliquie del Santo:Seguì la seconda ricognizione nel 1580,
fatta da S.CARLO BORROMENO, il quale stabilì che la cassa di stagno contenente le reliquie, fosse divisa in due parti per collocarvi in una di esse le ossa, avvolte in un panno bianco di seta, e nell'altra le ceneri, pur esse avvolte in un panno bianco di seta. Il Borromeo prescrisse che nella casa fosse inclusa una targa di bronzo dorato sulla quale fosse inciso il nome del Santo a cui appartenevano le sacre ossa e si includesse anche il documento della ricognizione fatta dal vescovo mons. Paolo Zane nel 1486
Nel 1587 il vescovo di Brescia, mons. FRANCESCO MOROSINI, fece un'altra ispezione alle Reliquie del Santo, senza però svolgere i due drappi sigillati, contenenti le ossa e le ceneri. Estrasse dalla cassetta di legno i due involucri e li ripose in un'altra di stagno, elegantemente ricostruita e divisa in due parti, una per le ossa e l'altra per le ceneri.
Nel 1825, nella circostanza della traslazione delle Reliquie di S. Ercolano dall'antica alla nuova chiesa parrocchiale, il vescovo di Brescia mons. GABRIO MARIA NAVA, aprì l'urna,disfece i due involucri ed esaminò le sante Reliquie, quindi le avvolse in un drappo di damasco di seta bianca, vi mise i sigilli episcopali e le collocò in una nuova cassetta di lamina di ferrò stagnato, divisa in due parti, una per le ossa e l'altra per le ceneri. Il tutto venne rinchiuso in una cassa di noce che venne collocata nell'urna sopra l'altare di S. Ercolano.
Oggi, giorno del 24 del mese di ottobre dell’anno 1825 dalla nascita del Signore, a Maderno, io Gabrio Maria Nava, Vescovo di Brescia, ho compiuto la ricognizione delle ossa e delle ceneri del Santo Vescovo di Brescia Ercolano e, con venerazione e rispetto, le ho riposte nella nuova urna in lamina di ferro stagnato; ho separato le ossa dalle ceneri avvolgendole in due drappi di seta bianca.
Gabrio Maria Nava, Vescovo di Brescia
LA TRANSLAZIONE DELLE RELIQUIE DI S. ERCOLANO
La prima Translazione si effettuò nel 1587
quando il vescovo, mons. FRANCESCO MOROSINI, venne in visita alla parrocchiale di Maderno sul Garda. Sabato, 9 maggio consacrò la restaurata chiesa parrocchiale (ora monumentale) e il nuovo altar maggiore.La seconda translazione avvenne nel 1825
quando il vescovo, mons. GABRIO MARIA NAVA, consacrò la nuova chiesa parrocchiale. Al mattino del 25 ottobre si tenne una solenne processione: si levarono le Reliquie di S. Ercolano dalla chiesa monumentale per essere portate all'altare di S. Ercolano e collocate in quell'urna marmorizzata che ancor oggi vediamo nella nostra chiesa.La terza Translazione: 12 agosto 1950
Rievocando la tradizione secolare per la quale la salma di S. Ercolano, collocata su una barca a Campione e lasciata senza guida sul lago, approdò prodigiosamente sulla riva del golfo di Maderno, nel 1950 si vollero portare nuovamente sul lago le reliquie del Santo, ma questa volta per un viaggio molto più breve fino all'antico punto d'approdo, dove il vescovo Mons. Melchiorri benedì la folla raccolta in profonda devozione.ANNO 1950: LE RELIQUIE DI S. ERCOLANO NUOVAMENTE SUL LAGO
Gli abitanti di Maderno da tanti secoli custodiscono gelosamente le reliquie di S.Ercolano, prima nella chiesa monumentale e poi nella chiesa parrocchiale, dove l’urna è collocata in un grandioso altare neoclassico.
Il Santo viene onorato, da tempo immemorabile, il giorno 12 agosto.
La più antica notizia che abbiamo in merito si trova nel Calendario trentino, compilato nel 1022 al tempo del vescovo Uldarico II. In esso si legge: “Il 12 agosto si festeggia la Deposizione di S.Ercolano vescovo e confessore che giace a Maderno”. Ogni tanto però questa ricorrenza viene celebrata con maggior solennità. Sono le circostanze stesse della vita religiosa o civile – come la cessazione di pestilenze, di guerre; come l’adempimento dei voti, la traslazione delle reliquie, il ricorrere di date memorabili – che favoriscono la celebrazione di feste eccezionali. I Madernesi dai capelli grigi ricorderanno senz’altro l'evento della straordinaria solennità celebrata nel 1950, forse anche con una punta di malinconia; i lettori più giovani possono prendere motivo da queste cronache per onorare il Santo Patrono con un po’ di entusiasmo: che cosa costa partecipare alla messa nel giorno a Lui consacrato? Che fatica c’è a fare una visita al suo altare?
S. Ercolano di nuovo sul lago: 12 agosto 1950 Una tradizione secolare afferma che la salma di S.Ercolano, collocata su una barca a Campione, approdò prodigiosamente sulla riva del golfo di Maderno. Nel 1950 si vollero portare di nuovo sul lago le reliquie del Santo, ma questa volta per un viaggio molto più breve. L’animatore di questi festeggiamenti fu il “Comitato di S.Ercolano” che s’adoperò con ogni mezzo per il buon esito della singolare manifestazione. L’urna venne collocata su un barcone, di quelli che nei tempi passati si usavano per il trasporto delle merci: la grossa imbarcazione era addobbata con drappi, festoni, fiori e lumi; in essa avevano preso posto il vescovo di Tortona (mons. Egidio Domenico Melchiorri nativo di Bedizzole), i sacerdoti di Maderno e della Riviera bresciana, i chierici e i portatori dell’urna. Era il tardo pomeriggio quando il barcone si mosse dall’imbarcadero al canto degli inni sacri e al suono dei sacri bronzi. Procedette fino all’antico approdo, dove la tradizione indica il punto toccato dalla barca con le spoglie di S.Ercolano. Qui si fermò nel silenzio generale e poi riprese il giro del golfo.
Intanto il Vescovo benediceva la folla che sulla riva accompagnava con profonda devozione la suggestiva cerimonia. Il periodico “Il popolo del Benaco” così ha descritto la cerimonia: “Il Vescovo nella luce del tramonto sembrava la figura rediviva di S.Ercolano: egli benediceva da una grande imbarcazione, pavesata alla veneziana. L’urna con i resti mortali del Santo splendeva tra lanterne accese, sullo sfondo violetto dei paramenti vescovili, tra il candore delle tuniche dei chierici salmodianti”. Al “Darsinì” si sbarcò l’urna del Santo che venne accolta dalle autorità locali e dalla Banda Cittadina al gran completo (una sessantina di musicanti). Seguendo la strada nazionale si tornò in processione alla chiesa parrocchiale, ove si concluse il sacro rito con una solenne benedizione. Nella circostanza di questi festeggiamenti venne inaugurato il nuovo vessillo del gruppo Donne di Azione Cattolica. Madrina fu la signora Amelia Bernardelli ved. De Rossi. La bandiera fu benedetta dal Vescovo mons. Melchiorri.